Orixás

Il cultore di Candomblé percepisce e vive il profondo rapporto con l’Orixá in modo costante, minuto per minuto, ed è forse in ciò che principalmente risiede il fascino che questa cultura esercita su noi occidentali: il fatto che il sacro partecipi del nostro quotidiano, che non sia considerato qualcosa di trascendente, lontano e separato, ma una forza che interviene attivamente nella vita dell’uomo, conferendogli forza ed energia e aiutandolo concretamente nel conseguimento dei propri obiettivi.

Exu

 È il messaggero degli orixás, tramite tra gli uomini e le divinità; custode delle case di candomblé, guardiano delle strade e delle zone di passaggio (porte, crocevia, ecc.) 
Allegro, capriccioso, dispettoso e irriverente, va trattato con rispetto e attenzione; 
 Exú è sempre il primo orixá ad essere salutato e omaggiato. 

Ogum

Orixá guerriero, presiede alle attività legate alla metallurgia e alla tecnologia.
Rappresenta il passaggio dalla cultura della pietra a quella del ferro, per questo motivo simboleggia il pioniere, colui che sta in avanscoperta.
Coraggioso, virile, combattivo, Ogum è il primo ad essere salutato dopo Exú.

Oxósse

Mitico re di Kétu, orixá cacciatore, legato alla foresta vergine e protettore degli animali che vivono in essa.
Rappresenta l’abbondanza di una tavola riccamente imbandita.
Allegro e gioviale; danza impugnando l’ofá (arco-e-freccia), che è il suo simbolo.

Ossaim

Detentore del potere ( axé ) delle foglie liturgiche e medicinali, Ossaim è una divinità di importanza fondamentale nel culto. 
Signore della medicina, orixá della vegetazione, 
la sua presenza è indispensabile per la vita di ogni casa di candomblé.

Oxumarê

Oxumarê è l’arcobaleno, che collega il cielo alla terra. 
Simboleggiato da un serpente, è legato all’acqua piovana e rappresenta il movimento e la continuità.
È figlio di Nanã e fratello di Omolu-Obaluaiê, con i quali costituisce il gruppo delle divinità Jeje, originarie del Benin (ex- Dahomey)

Nanã

Divinità di origine Jeje, madre di Omolu e di Oxumarê, è la più anziana tra gli orixás femminili e per questo è molto rispettata. 
È associata al fango, alle acque ferme e ai pantani, e come questi è lenta, saggia e tranquilla. 
Nanã danza con la dignità propria di una persona anziana, stringendo tra le mani il suo simbolo, l’ ibirî. 

Logun-Edê

Orixá della bellezza e dell’allegria della gioventù, figlio di Oxóssi e di Oxum, per sei mesi dell’anno è maschio e vive nella foresta, cacciando come suo padre, mentre per sei mesi è femmina e vive nell’acqua di un fiume, dominio di sua madre Oxum.  
Quando danza, Logun-Edê indossa i colori e i simboli di entrambi i genitori

Omolu

“Re Signore della Terra”, detiene il controllo delle malattie contagiose,  che ha quindi facoltà di guarire. 
Rappresenta l’archetipo del “medico-ferito”: essendo lui stesso sfigurato dal vaiolo,  danza celando il viso e il corpo sotto un cappuccio di  palha-da-costa. 
Impugna lo Xaxará,sorta di scettro con cui allontana le malattie. 
La sua danza rappresenta le sofferenze e le convulsioni della febbre. 

Obá

Orixá guerriera, è stata moglie di Xangô.
Vive solitaria nella foresta e presiede a tutto quello che è segreto e misterioso.
Solitaria, impetuosa, vendicativa e sofferente, Obá è assimilabile al fiume
nel momento in cui sta per gettarsi in una cascata.
Nella danza, Obá si copre un orecchio con la mano, 
a ricordo di uno dei miti che la riguardano. 

Oxum

Vanitosa e affascinante, Oxum è l’orixá della bellezza, 
dell’amore della fertilità e della ricchezza. 
Rappresenta la maternità e la gestazione in particolare; presiede alle acque dolci: fiumi, laghi, fonti.
Nella danza, tenendo in mano il suo abebê,  specchietto dorato, mima i gesti di una giovane donna che va al fiume a prendere il bagno, si pettina e indossa i propri monili.

Xangô

Orixá del tuono e della giustizia, collerico e impetuoso.
Nella sua danza, che esprime tutta la maestosità e la dignità di un sovrano (Xangô fu re di Oyó), brandisce l’oxé,  ascia bipenne, e fa il gesto di lanciare sulla terra le pietre del tuono.
Protegge i giudici, gli avvocati e coloro che hanno a che fare con la giustizia; è orgoglioso, autoritario e munifico.

Oyá-Iansã

Signora dei venti e delle tempeste, associata al fulmine, è la sposa prediletta di Xangô, con il quale condivide il dominio sul fuoco.
Sensuale, volubile, carismatica e impetuosa, Iansã è una guerriera. Nella danza, impugna una spada di rame e uno scacciamosche. 
È anche l’orixá che controlla gli eguns (spiriti dei defunti). 

Ewá

Ewá o Yewá, è nota per essere un simbolo di bellezza e sensualità. È una Yabá (orisha femmina) di grande saggezza, poiché possiede il dono della chiaroveggenza. Ewá è la vergine, protettrice di tutto ciò che è puro: dagli esseri umani alle foreste, ai fiumi e a tutto ciò che è inesplorato. Ma non bisogna confondere la purezza con l’ingenuità: Ewá è molto saggia. Vede al di là dei suoi occhi.

Yemanjá

Yemanjá, “madre i cui figli sono pesci” (Iya-omo-eja), è la signora del mare e degli oceani.
Considerata madre di tutti gli orixás, protegge la testa di tutti gli esseri. 
Indossa gioielli argentati, così com’è argentato lo specchietto che stringe tra le mani durante la sua danza, che imita i movimenti del mare. 
A Bahia viene festeggiata solennemente il 2 febbraio, al Rio Vermelho. 

Oxalá – Oxoguiã

Orixá della creazione, Oxalá è il padre, saggio e sereno.
È un orixá funfun (Bianco), colore che evoca la serenità e il silenzio. 
A Oxalá non piacciono la confusione e la violenza. 
Si manifesta in due forme: Oxoguiã e Oxolufã. 
Oxoguiã è Oxalá giovane: guerriero intrepido, romantico e nervoso.

Oxalá – Oxolufã

Oxolufã è Oxalá vecchio: calmo e sapiente, danza curvo, appoggiandosi all’opaxorô, bastone di metallo argentato.
L’Alà, il grande panno bianco, è il suo emblema. È sotto all’Alà disteso che egli accoglie la vita o la morte. 
Uno dei riti, durante il ciclo liturgico di Oxalá, consiste nel sospendere un lunghissimo panno immacolato sopra la testa dei partecipanti, che cantando e danzando in una processione rituale simboleggiano il fatto che si pongono sotto la protezione del grande Orixá Funfun.